Come funziona il cervello dei bambini?
Interessante chiacchierata con Giulia Terranova per approfondire una delle tematiche che mi sta particolarmente a cuore: il funzionamento del cervello dei bambini.
Si, parliamo di neuroscienze applicata a comprendere alcuni meccanismi propri dello sviluppo cognitivo dei nostri bambini. Questo fa parte di Baby Brains che è l’unico programma di educazione genitoriale approvato dall’Università di Cambridge, che mira a fornire strumenti di neuroscienze ai genitori.
Non si tratta dell’ennesimo “metodo” da inculcare alla neo mamma o al neo papa, tutti noi all’arrivo del primo figlio siamo un po’ spaesati e l’idea di avere una sorta di libretto di istruzioni ci attira moltissimo ma attenzione, perché è molto facile cadere poi nella trappola dell’inadeguatezza.
Come mai? Beh, perché un metodo, un manuale è qualcosa applicabile all’utilizzo di una macchina, di un utensile che sia standard…ogni bambino è invece unico e diverso, noi stessi siamo genitori diversi a seconda del figlio che abbiamo.
Quindi, quando cerchiamo di applicare quanto letto in libri come il notissimo “Il linguaggio segreto dei neonati” della Tracey Hoggs, e non riusciamo ad esempio a far rispettare la tempistica richiesta dal metodo E.A.S.Y. ecco come facilmente ci sentiremo frustrate, inadeguate, non capaci di comprendere e crescere il nostro piccolo.
Dobbiamo sempre ricordarci che anche loro sono individui e come tali, difficilmente incasellabili. Ecco perché scoprire il funzionamento del cervello dei bambini è importante.
In generale possiamo dire che amano le piccole routine, gli danno un senso di stabilità e sicurezza, ma detto ciò ogni piccolo ha modalità di espressione distinte.
E allora in cosa può aiutarci la neuroscienza?
Baby Brains ci invita a osservare e ascoltare in maniera attiva e partecipe il nostro bambino, fornendoci delle evidenze scientifiche su come il suo cervello si sviluppa dandoci quindi modo di comprendere più facilmente certi comportamenti, senza giudicarli eccessivamente (o auto-giudicarci) per spingerci poi a prendere in totale autonomia e in piena convinzione le nostre personali scelte educative e relazionali.
Magari scoprendo che nel primo anno di vita alcune strutture del cervello non sono ancora mature, potremo più facilmente capire come sia ridicolo parlare di vizio; di questo ne ho già parlato all’interno di un articolo, lo trovi qui!
Baby Brains aiuta a spiegare certe dinamiche e ti aiuta a creare una relazione col tuo bambino, non si parla di stili genitoriali o disciplina dolce perché si rifà semplicemente e anche crudelmente, se vogliamo, alla scienza e con questa spiega come si sviluppa il cervello.
Ricordiamo che siamo delle nascite premature, di questo ne parlo diffusamente nel mio e-Book, e come tali il nostro cervello è immaturo alla nascita ma già nel primo anno di vita cresce fino al 300%. E non è un caso che si parli di esogestazione, e forse anche grazie a questi studi scientifici possiamo comprendere del perché soprattutto ai primi mesi sia importantissimo rispondere al bisogno di contatto del bambino.
Ripeto, le neuroscienze non promuovono alcuno stile genitoriale se non il proprio e personalissimo tuttavia, a mio avviso, la scienza ci aiuterà a capire che una modalità educativa basata sull’alto contatto non sia errata, perché purtroppo oggi si ha quasi paura di sbagliare quanto più si vuole star vicino ai nostri piccoli.
Ecco, in questo senso anche la scienza ci conferma non sia cosi!
Assieme a Giulia parliamo anche del bilinguismo e di come questo sia solo una grande risorsa per i nostri cuccioli, non andremo a creare confusione nella loro testa parlandogli una seconda o terza lingua ma anzi, gli studi dimostrano che ci sono innumerevoli vantaggi nel farlo.
Io a maggio sarò a Trento alla formazione per diventare referente certificata Baby Brains e non vedo l’ora,poi vi saprò sicuramente raccontare molte più cose ma per ora godetevi quanto ha da dirci Giulia.
Buon ascolto
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